MEDICI DI MEDICINA GENERALE E COVID: QUALCHE CHIARIMENTO

“I NUMERI E I DATI CHE FANNO LUCE SUL RUOLO DEI MEDICI DI FAMIGLIA IN PANDEMIA”

Dopo lo tsunami della pandemia (e per molto tempo dopo) la categoria dei medici di medicina generale è stata accusata da più parti per il suo ruolo nella gestione dei malati di Covid: sentiamo quindi il bisogno di precisare come stanno le cose, sia in generale che nel nostro territorio, col supporto di qualche dato.
Vorremmo cominciare ricordando che secondo i dati ufficiali di FNOMCeO, la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici, circa 150 medici di famiglia – 15 dei quali in pensione – sono rimasti vittime del virus su un totale di 375 medici caduti. Riteniamo doveroso ricordare questo numero a chi ci accusa di non aver voluto fare nulla per i nostri pazienti, “scaricando” tutto sulle unità Usca e sugli ospedali – e ancora di più nel territorio di Siena, dove i nostri ambulatori non hanno mai chiuso nemmeno nelle fasi più critiche.

Inoltre, a differenza di quanto pensano molti, la fine dello stato emergenziale non significa che la pandemia è finita, e nemmeno le sue conseguenze. Ci sono ancora molti positivi ogni giorno, ma anche i pazienti che soffrono i sintomi del “long Covid”, un fenomeno del tutto nuovo e che quindi va osservato con attenzione e cautela. Tutto questo in aggiunta ai nostri normali compiti, e al “sovrappiù” di 300 pazienti su 1500 che abbiamo accettato pur di non lasciare un numero inaccettabile di persone senza un medico di riferimento.
Abbiamo poi svolto un’indagine su medici singoli, gruppi, centri medici e case della salute del nostro territorio per quantificare i contagiati nell’esercizio o a supporto della professione medica, come infermieri e personale amministrativo: i due terzi dei medici interpellati, e ben l’85% degli operatori sanitari che fanno front office, hanno contratto il virus (alcuni anche due volte). Quasi tutti i medici ammalati hanno voluto puntualizzare che nonostante i sintomi lavoravano telefonicamente, dato che è sempre più difficile trovare medici sostituti a causa di una programmazione pubblica miope: una decisione sulla quale non abbiamo avuto voce in capitolo, e le cui conseguenze ora si scaricano innanzitutto sui cittadini.


(Photo credits: Ashkan Forouzani/Unsplash)

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